«Come ogni Abbazia, Chiaravalle è un piccolo mondo nel vasto mondo esterno; è, varcata la soglia, altro, cosicché la soglia, secondo l’elaborazione di van Gennep, divide e unisce nello stesso tempo due
diversità , due territori naturali e due spazi dell’anima». Qui è possibile ascoltare il ritmo di un altro tempo e partecipare di un mondo nuovo che ha norme salde, modi, parole, silenzi incisi
nel travertino delle colonne giganti posate sull’acqua: un mondo di cui noi stessi diveniamo
visitatori curiosi e profani giungendo infine
a comprendere, nel rigore che si riverbera nel legno scuro degli arredi, il canto invisibile che pare
diffondersi silenzioso, nella penombra rotta
da improvvise gocce di luce.
Un canto che richiede condivisione.
L’invisibile canto del silenzio. Parole e immagini nell’Abbazia di Chiaravalle,
foto di Andrea Aschedamini, testi di Davide Sapienza, EDUCatt, Milano 2010